Tra le più frequenti deformità del piede. Quando invalidante e dolente necessita di trattamento chirurgico.
L’Alluce Valgo è tra le più frequenti malattie del piede nell’adulto. L’Alluce Valgo è caratterizzato da una deviazione verso l’interno dell’alluce (cioè verso le altre dita del piede) a livello della sua articolazione metatarso-falangea. Ciò determina la crescita di una tumefazione sul lato interno, spesso dolorosa, alla base dell’alluce, causata da una infiammazione dei tessuti che stanno attorno all’articolazione; questa tumefazione è volgarmente conosciuta col termine di “cipolla”. Il conflitto di spazio che viene a crearsi con la calzatura, soprattutto se rigida e stretta – la classica scarpa col tacco – acuisce ancora di più i sintomi. Nei casi più gravi la “cipolla” puo anche ulcerarsi, aprendo a possibili drammatici scenari infettivi. Con il passare del tempo l’Alluce Valgo può diventare sempre più dolente e il dolore potrebbe estendersi anche alla base delle altre dita, identificando la classica “metatarsalgia” caratterizzata da callosità alla pianta del piede in corrispondenza della base delle dita. L’Alluce Valgo può inoltre contribuire ad una deviazione secondaria anche delle altre dita del piede che possono anch’essere modificarsi nell’aspetto (“dita a martello”), divenire dolenti e magari necessitare di un intervento chirurgico accessorio in caso si decida di trattare in tal senso l’Alluce Valgo.
L’alluce Valgo riconosce alla base diverse cause ma di gran lunga la più frequente è la degenerazione dei tessuti articolari e di quelli che stanno attorno alle articolazioni, patologia che possiamo generalmente collocare nel grande cassetto metaforico delle Artrosi. Per tale motivo l’Alluce Valgo è considerato prevalentemente una malattia dell’età adulta avanzata e dell’anziano ma non dimentichiamoci che può essere presente anche nei più giovani e persino nei bambini, spesso in associazione ad un piede piatto.
La diagnosi viene fatta con l’esame clinico dello Specialista Ortopedico e con l’esame radiologico mediante RX sotto carico del piede; in casi particolari potrebbe essere richiesti altri esami come TAC e Risonanza Magnetica.
Cambiare calzatura, evitando le scarpe a tacco alto e punta stretta, può alleviare il dolore ma non corregge assolutamente la deformità, che per sua natura continuerà a persistere. I Plantari (soprattutto se vi è metatarsalgia) e i Tutori notturni rigidi (nei pazienti pediatrici e nei giovani adulti) contribuiscono ad alleviare il dolore ma anch’essi non sono risolutivi. L’uso di farmaci anti-infiammatori è consigliato quando il dolore è infrequente ma forte, il loro abuso è ovviamente sconsigliato.
Quando il dolore dell’Alluce Valgo è invalidante è ragionevole considerare l’opzione chirurgica. Diverse tecniche sono state proposte e perfezionate nel corso degli ultimi anni sino ad arrivare a discutibili “estremismi” percutanei (in un piede ci si potrebbe domandare che differenza reale faccia una cicatrice puntiforme rispetto ad una di meno di 2 cm). Tra le varie tecniche mini-invasive di recente acquisizione e ben testate grazie all’alto numero di pazienti trattati, vi è la SERI, applicabile praticamente alla maggior parte dei pazienti affetti da Alluce Valgo, nella quale si esegue una frattura intenzionale dell’osso per poter ricollocare l’asse dello stesso in una posizione funzionale favorevole, ottenendo una correzione a basso rischio di recidiva. Durante l’intervento viene posizionato un filo rigido metallico (filo di Kirschner) che manterrà la correzione in sede per i primi 40 giorni e poi sarà sfilato in ambulatorio senza necessità di ulteriori interventi.
Ultima menzione deve essere fatta perlappunto all’alto rischio di recidiva post-chirurgica, ovvero al rischio di ripresentazione del problema a distanza di tempo dall’intervento. La recidiva dopo intervento correttivo per Alluce Valgo è sempre possibile ma lo è di più se si eseguono interventi di semplice rimozione della “cipolla”. Il rischio di recidiva di Alluce Valgo è altissimo (quasi sicuro) se la chirurgia è eseguita nei pazienti pediatrici (per i quali magari potrebbe già essere di beneficio trattare l’associato piede piatto) e rimane comunque molto alto anche nei giovani adulti. Per tale motivo, se la gestione del dolore lo permette, sino alla terza decade di vita si preferisce trattare l’Alluce Valgo in maniera non chirurgica.
La decisione su quando trattare chirurgicamente un l’Alluce Valgo non è comunque semplice. Da un lato, in un Alluce Valgo asintomatico che da solo problemi estetici, soprattutto se giovanile è opportuno evitare l’intervento chirurgico (con tutti i suoi rischi a breve e lungo termine). D’altra parte sappiamo anche che le deformazioni sono inevitabilmente progressive e possono coinvolgere altre parti del piede rendendo poi il trattamento chirurgico tardivo magari poco efficace. Anche per questo motivo, il rapporto di fiducia tra Chirurgo Ortopedico e Paziente deve essere massimo.
MZ