E’ il Tumore Benigno più frequente nella popolazione infanto-giovanile. Non sempre è da trattare; la diagnosi, così come il suo controllo nel tempo sono però doverosi.
La Cisti Ossea Semplice – in Inglese detta UBC (Unicameral Bone Cyst) oppure Symple Bone Cyst – è un tumore benigno con un alto potenziale di crescita nei piccoli pazienti. La Cisti Ossea Semplice è infatti tipica dell’infanzia e adolescenza. La diagnosi di Cisti Ossea Semplice è fatta, nella maggior parte dei casi, nella fascia d’età 4- 14 anni. I maschi sono colpiti più frequentemente delle femmine. Le sedi tipiche in cui si localizza la Cisti Ossea Semplice, sono l’omero prossimale (50% circa dei casi) e il femore prossimale (25% circa dei casi). Altre sedi sono la Tibia, il calcagno, il perone, l’ulna e il radio, il bacino. Di solito la Cisti ossea colpisce solo una sede per paziente (da qui il nome di Cisti ossea Solitaria, termine attualmente poco usato). Per le sue caratteristiche istologiche e biologiche, la Cisti Ossea Semplice non potrà mai andare incontro a trasformazione maligna (in tal caso semmai, la diagnosi inziale potrebbe essere non stata corretta).
Nella Cisti Ossea Semplice, una parte più o meno estesa di osso è sostituita da una lacuna contenete liquido sieroso; ciò significa che l’osso in quella zona sarà più debole e potrebbe esserci un conseguente alto rischio di frattura (cosiddetta “patologica”) con il successivo problema del suo trattamento. In molti casi infatti, la diagnosi di Cisti Ossea Semplice viene fatta proprio a seguito di un trauma: l’RX eseguito in Pronto Soccorso potrebbe dimostrare una frattura in quella zona di debolezza ossea sede di Cisti Ossea Semplice. Essendo inoltre la Cisti Ossea Semplice asintomatica, non è possibile accorgersene prima della sua presenza; in pratica la si scopre o a seguito di una frattura nella sede della lesione, oppure casualmente in corso di accertamenti RX eseguiti per altri motivi.
Le cause che generano una Cisti Ossea Semplice sono ancora sconosciute. Recentemente è stato ipotizzato ad un blocco locale della micro-circolazione venosa nell’osso in accrescimento a cui conseguirebbe la formazione di lacune sierose all’interno dell’osso, che poi si espanderebbero e confluirebbero formando la Cisti Ossea Semplice.
La Cisti Ossea Semplice può essere Attiva (in espansione, con grande potenziale di crescita, vicina alla cartilagine di accrescimento verso l’estremità dell’osso, tipica dei pazienti più giovani) oppure Latente (non più in accrescimento o con minore potenziale espansivo, lontana dall’estremità dell’osso e più centrata verso la diafisi, come spesso accade di vedere nella seconda decade di vita). In generale, la Cisti Ossea Semplice cresce con la crescita dell’individuo e quando il piccolo paziente diventa adulto, anche la Cisti smette di crescere.
La diagnosi di Cisti Ossea Semplice è basata sulla storia clinica (assenza di sintomi pregressi oppure dolore recente presente solo in caso di frattura o infrazione ossea nella sede della lesione) e sul dato radiografico (l’RX è quasi sempre sufficiente, solo raramente sono necessari altri esami quali RNM o TAC). Una volta diagnosticata la Cisti Ossea Semplice, bisogna capire se questa sia da trattare o da osservare nel tempo. Come precedentemente ribadito, la lesione è benigna e autolimitante con la fine della crescita ossea ma il rischio di una frattura patologica legata alla particolare debolezza dell’osso, è molto alto. Se la diagnosi di Cisti Ossea Semplice è stata fatta in occasione di una frattura (cosiddetta “patologica”, perché avviene su un osso non normale) dobbiamo anche domandarci se la frattura possa guarire con una semplice immobilizzazione o abbia bisogno di un intervento chirurgico (nel qual caso, l’assenza di un osso normale su cui eseguire la sintesi espone a problematiche chirurgiche non indifferenti). A volte, la frattura stessa potrebbe rappresentare uno stimolo biologico alla guarigione della Cisti Ossea Semplice e al suo conseguente riempimento con osso neoformato. In caso di lesioni ossee estese, con rischio di frattura patologica, è indicato il trattamento chirurgico anche in assenza di frattura, proprio per evitare quest’ultimo evento.
Scopo del trattamento chirurgico della Cisti Ossea Semplice, è quello di favorire la produzione di osso al suo interno (rimpiazzando così l’area sede di lesione ove è presente la lacuna di liquido sieroso). Esistono diverse tecniche per raggiungere tale obiettivo e- come precedentemente detto- anche una frattura nella sede della Cisti, sia pur evento mai auspicabile, potrebbe dare la spinta ad una positiva risposta biologica in tal senso. Tra le tecniche più utilizzate vi è quella del Lavaggio e Infiltrazione Ossea con Cortisone: si esegue in anestesia generale, in sala operatoria, una perforazione dell’osso malato con appositi aghi e lavaggi ripetuti della cisti. Il razionale di tale tecnica sta proprio nel tentativo di interrompere la continuità anatomica della barriera di cellule che stanno tra l’osso normale e la lacuna sierosa (e che producono il liquido stesso), consentendone poi con il lavaggio ripetuto, anche la sua asportazione. Il trattamento è ripetuto a distanza di 4-6 settimane per circa tre volte. I risultati sono spesso eccellenti e il giovane paziente potrà poi tornare gradualmente alle attività sportive desiderate senza il rischio di subire una frattura per debolezza ossea nella sede della Cisti Ossea Semplice.
La recidiva però è sempre possibile, soprattutto se il paziente deve ancora terminare la crescita ossea; controlli clinici e radiografici evolutivi sono necessari anche a distanza di tempo.
MZ