Può causare zoppia con dolori articolari agli arti inferiori ma anche sbandamenti del bacino e della schiena. Necessita di costante monitoraggio ed eventuale chirurgia, nei casi più gravi.
La differenza di lunghezza degli arti inferiori, nelle sue forme più leggere (fino a 1 cm di differenza), potrebbe anche non essere mai diagnosticata, non generando alcun problema sia nel bambino che nell’adulto. Circa la metà della popolazione presenta sia pur minime differenze di lunghezza degli arti, del tutto asintomatiche.
Cosa genera una differenza di lunghezza degli arti inferiori? Si possono identificare cause Malformative che sono già presenti alla nascita, come nel caso delle Displasie Ossee (Esostosi, Neurofibromatosi, Morbo di Ollier). Altre cause possono essere quelle Post-traumatiche, con la possibile tendenza di un arto ad arrestare la propria crescita se la frattura avviene a livello della cartilagine di accrescimento all’estremità delle ossa lunghe o se la frattura guarisce in accorciamento; al contrario, una frattura può anche generare un aumento della spinta di crescita dell’osso, che tenderà così ad aumentare la propria lunghezza (come ad esempio nelle fratture pediatriche diafisarie del femore). Altre volte l’indagine medica non riesce a trovare cause: si parla in questo caso di Eterometria o Dismetria Idiopatica degli arti inferiori.
È doveroso sottolineare come molte differenze di lunghezza degli arti possano essere presenti già nel bambino molto piccolo, passando facilmente inosservate. Con la crescita del soggetto, l’eterometria può diventare più evidente, secondo la regola generale che recita “bambino piccolo: deformità piccola, bambino grande: deformità grande”. Sarà quindi doveroso da parte del medico, registrare le sia pur minime differenze di lunghezza degli arti inferiori e verificarne la loro evoluzione negli anni.
Di solito, quando la differenza di lunghezza degli arti (cosiddetta Dismetria o Eterometria) supera i 2 cm, iniziano ad aversi problemi come la zoppia o il dolore articolare; in questi casi può anche associarsi a carico della schiena, una scoliosi (per meglio dire, una pseudo-scoliosi) compensatoria causata dallo sbandamento del bacino. Spesso sono proprio i genitori ad accorgersi della differenza di lunghezza degli arti inferiori, constatando la zoppia del proprio figlio anche nella normale deambulazione; a volte la zoppia può rappresentare l’unico sintomo evidente, in assenza di dolore o atteggiamento scoliotico.
Durante la visita medica, il Chirurgo Ortopedico valuta con specifiche misurazioni degli arti la possibile differenza di lunghezza degli stessi e prescrive, solo se opportuno (cioè solo se la differenza di lunghezza degli arti è di una certa entità) particolari RX (arti inferiori sotto carico) che definiranno in maniera precisa l’entità della Eterometria.
Il trattamento ha come obiettivo quello di pareggiare la differenza di lunghezza degli arti inferiori, in maniera tale da curare – se già presenti- o prevenire, problemi di dolore, postura e sbilanciamento meccanico, con possibile evoluzione in artrosi precoce nel giovane adulto. Il trattamento non chirurgico è riservato alle forme lievi e si avvale di rialzi interni od esterni alla scarpa. Nelle forme gravi è consigliato il trattamento chirurgico.
Se la previsione di dismetria è superiore ai 3 cm, si può eseguire una fusione temporanea della fisi (la zona dove cresce l’osso) a livello del ginocchio, sul versante femorale e/o tibiale) con una tecnica mini invasiva che consiste nel posizionare almeno due piccole placca con viti metalliche, più spesso sulla parte bassa del femore, a livello del ginocchio, ottenendo così una correzione progressiva nel tempo, sfruttando il potenziale di crescita residuo; le placche saranno rimosse poi a tempo debito. In casi ancor più gravi, quando questa tecnica non può essere eseguita, si dovrà utilizzare il Fissatore esterno.
MZ