La Diagnosi è Clinica e Radiografica. Il trattamento iniziale è il riposo assoluto al letto, al quale deve fare seguito il trattamento chirurgico definitivo.
Già nel 1500 si conosceva tale condizione ma le sue cause ultime sono ancora sconosciute (l’unica certezza è che una certa debolezza intrinseca di tale zona anatomica unita al sovrappeso possono scatenare la malattia e i suoi sintomi). I maschi sono affetti più frequentemente delle femmine e l’anca sinistra più spesso della destra. Non c’è di solito tendenza al ripresentarsi della malattia nella famiglia, anche se sono stati descritti casi di questo tipo.
L’ Epifisiolisi può avvenire gradualmente in un lungo lasso di tempo (Epifisiolisi Cronica) o acutamente con pregressi segni premonitori di variabile entità (Epifisiolisi Acuta su Cronica). Possono essere colpite una o entrambe le anche (sia simultaneamente che in tempi diversi). La maggior parte dei pazienti non presenta problematiche di tipo endocrino anche se il loro aspetto fisico potrebbe farlo supporre. La complicazione più frequente della malattia (ma anche del suo trattamento) è la necrosi della testa del femore (Necrosi Cefalica Avascolare).
I sintomi sono estremamente variabili. Nelle forme Croniche e Stabili si tratta soprattutto di dolore anteriore all’anca possibilmente irradiato alla coscia e al ginocchio dove può assumere intensità anche maggiore che all’anca (ciò può provocare a volte un ritardo nella diagnosi); il dolore può essere anche molto sfumato ma è sempre aggravato dal sovraccarico e dall’attività sportiva; l’anca malata è spesso atteggiata in rotazione esterna e presenta limitazione ai movimenti specie alla rotazione interna. Nelle forme Acuta su Cronica e Instabili si assiste all’insorgenza di un intenso dolore acuto anche a seguito di un minimo trauma con una storia pregressa di minimi o moderati dolori all’anca; al dolore acuto può far seguito un miglioramento dei sintomi (ma l’episodio acuto ha segnato inevitabilmente un peggioramento della malattia stessa).
L’esame per eccellenza quando si sospetta un’ Epifisiolisi dell’anca è l’ RX; in ogni caso quando si diagnostica un’epifisiolisi a un’anca è imperativo controllare sia clinicamente che radiograficamente anche l’altro lato (anche se asintomatico).
Il trattamento iniziale è il riposo assoluto al letto. Nelle forme gravi è consigliato il ricovero in ambiente ospedaliero e a volte la trazione per alleviare il dolore. A questa prima fase deve fare seguito il trattamento definitivo (chirurgico) che consiste nel bloccare e stabilizzare la testa del femore per evitare il progressivo “scappucciamento” della stessa. Quanto più la deformità sarà grave, tanto più complessa sarà la chirurgia ma nella maggior parte dei casi due viti percutanee riescono a dare un buon controllo della malattia.
Ad accrescimento osseo terminato si dovranno valutare gli esiti ed eventualmente reintervenire con lo scopo di mettere l’articolazione al riparo da un’ artrosi precoce che a volte (nelle forme gravi non diagnosticate precocemente e non trattate adeguatamente) rimane comunque inevitabile.
MZ