Tipiche della terza eta’, un tempo gravate da alta mortalita’. Negli ultimi vent’anni incremento notevole dei tassi di guarigione grazie il miglioramento delle tecniche chirurgiche e anestesiologiche.
Le fratture del collo femorale nei pazienti oltre i 70 anni di età, sono la principale causa di ospedalizzazione in ambiente Ortopedico; ciò a causa dell’aumentata fragilità del’osso (per osteoporosi) e della maggior tendenza di tali soggetti alle cadute accidentali.
In Italia ne sono colpite da 70.000 a 90.000 persone l’anno; si parla soprattutto di pazienti d’età superiore a 70 anni.
La frattura del collo del femore – un tempo definita “la tomba dell’anziano” a causa della sua inoperabilità per rischi di carattere ortopedico (infezioni, sanguinamenti, inefficacia della sintesi ossea) e generale (complicazioni cardiovascolari e polmonari)- grazie al miglioramento delle tecniche chirurgiche e anestesiologiche ha subito negli ultimi vent’anni un notevole cambiamento nell’approccio terapeutico che attualmente consente di eseguire su quasi tutti i pazienti, l’intervento chirurgico (sintesi con viti, chiodo trocanterico, vite-placca, protesi d’anca … a seconda del tipo di frattura) con una enorme garanzia di successo e spesso per via mini-invasiva con piccole ferite chirurgiche e scarse perdite ematiche. Attualmente tali interventi sono considerati di routine nei Reparti di Ortopedia e Traumatologia come il nostro. Il rischio rimane però sempre legato alle condizioni generali del paziente al momento della caduta.
Primo obiettivo dell’intervento chirurgico è togliere il dolore. Secondo obiettivo è ridare quel grado di autonomia deambulatoria che il paziente aveva prima di fratturarsi; a tale riguardo giocano un ruolo fondamentale lo stato psicofisico del paziente e un’adeguata fisioterapia postoperatoria
Regole di Prevenzione:
- Mantenere un certo grado di attività fisica (camminate, cyclette, ginnastica anche in acqua)
- Adeguata alimentazione (latticini, alimenti proteici, sali minerali), non ingrassare!
- Dai 65 anni in poi eseguire la Densitometria Ossea e provvedere ad eventuale terapia medica dell’Osteoporosi
- Adeguata esposizione al sole
- Niente fumo e caffè, poco alcool
Ricordiamo in fine che in caso di frattura del collo del femore , affrontare l’ospedalizzazione e l’intervento con atteggiamento emotivo positivo (sia da parte del paziente che dei suoi famigliari) può fare la differenza tra un grande successo oppure una sconfitta con conseguenze irreparabili per il paziente. Di estrema importanza è l’aspetto riabilitativo postoperatorio: i risultati migliori per questi fragili pazienti si ottengono con il ritorno quanto prima tra le mura domestiche (con supporto fisioterapico, eventualmente anche a domicilio).
MZ