Una millimetrica lesione ossea a livello dell’articolazione che può generare gravi ripercussioni funzionali, sia nel bambino che nell’adulto.
L’Osteocondrite è una malattia nella quale vi è una sofferenza con successiva necrosi (morte) di una piccola area di osso- la cui estensione può variare da pochi millimetri a 2-3 cm di diametro- al disotto della cartilagine articolare di una articolazione. L’articolazione più spesso colpita è quella del Ginocchio. L’età più frequentemente interessata dall’Osteocondrite è quella infanto-giovanile e adolescenziale, soprattutto in soggetti spesso molto attivi sul piano sportivo.
A partire da una piccola area di necrosi dell’osso immediatamente al di sotto della cartilagine articolare (cosiddetto osso subcondrale), la lesione può estendersi anche alla vicina cartilagine articolare e – negli stadi più tardivi della malattia- produrre una vera e propria spaccatura della stessa cartilagine, con possibile distacco di un frammento osteo-cartilagineo che inizia a fluttuare libero in articolazione; in questo caso si parla specificatamente di Osteocondrite Dissecante. L’Osteocondrite non curata e trascurata apre poi le porte ad una Artrosi precoce e grave. Senza dover arrivare a quadri così evoluti, è molto frequente assistere nei nostri ragazzini a casi di Osteocondrite con esclusivo interessamento osseo e senza una grave lesione cartilaginea che, se immediatamente diagnosticati e opportunamente trattati, possono risolversi senza grosse conseguenze.
Le Cause che generano l’Osteocondrite sono al momento sconosciute. Sono state elaborate alcune ipotesi legate alla perdita di integrità dei vasi capillari che portano il nutrimento all’osso al di sotto dell’articolazione, con conseguente necrosi delle stesse. Nella genesi dell’Osteocondrite, anche scarsi livelli di Vitamina D nel sangue sembra possano avere qualche responsabilità. Inoltre, i traumi ripetuti sull’articolazione (soprattutto salti e corsa) possono creare microscopiche lesioni sull’osso e conseguentemente innescare l’Osteocondrite. Cause genetiche sono anche state ipotizzate e pare possano avere un loro fondamento.
Il paziente tipico è il ragazzino in fase pre-adolescenziale estremamente attivo soprattutto in merito agli sport di contatto (calcio, atletica, basket). E’ interessante e curioso notare che nei paesi del Nord Europa, dove il tappeto elastico è un elemento di arredo quasi costante del giardino di casa, sono stati fatti numerosi studi sull’incidenza dell’Osteocondrite nella popolazione infanto-giovanile e l’eccessivo uso dell’oggetto sia stato spesso messo in relazione con la malattia.
I sintomi dell’Osteocondrite sono caratterizzati da dolore persistente, aggravato dall’attività sportiva e dal sovraccarico degli arti inferiori (camminate e corse, salire le scale e saltare) e limitazione della funzione articolare. Per esempio, al Ginocchio potrebbe esserci difficoltà nel flettere e estendere completamente. Può essere presente gonfiore all’articolazione e in caso di frammento libero (Osteocondrite Dissecante) può aversi anche blocco articolare.
La diagnosi è frutto dell’esame clinico da parte dell’Ortopedico, che nel dubbio di Osteocondrite, potrà richiedere un completamento diagnostico con esami specifici come L’RX (fondamentale come primo esame) e l’RNM. Quest’ultima è fondamentale sia nel definire la gravità e l’estensione della lesione che nel determinare la sua eventuale guarigione ai controlli successivi; inoltre l’RNM è in grado di distinguere i casi di vera Osteocondrite da altre alterazioni dell’osso che possono assomigliarvi da un punto di vista dell’immagine ma che hanno uno scarso significato clinico.
Il trattamento è basato sul riposo (astensione completa da sport di contatto e salti, favorendo le attività sportive in scarico degli arti inferiori) e sul controllo del dolore. Molto importante è seguire la lesione nel tempo, sia con le visite ortopediche che con l’RNM. La guarigione non è rapida e richiede uno sforzo da parte sia dei genitori che dei giovani pazienti, soprattutto nell’adattarsi a nuovi stili di vita e attività sportive – quanto meno per un lasso di tempo che potrebbe superare anche l’anno- ma se le indicazioni sono seguite, le soddisfazioni di una buona guarigione sono frequenti.
In rari casi è necessario ricorrere al trattamento Artroscopico, soprattutto se è presente un frammento osteocondrale libero in articolazione (Osteocondrite Dissecante) o se il danno osseo e cartilagineo dell’Osteocondrite è grave. Il dosaggio ematico della Vitamina D è sempre verificato ad inizio cure e i valori della stessa non devono mai essere bassi; in tal caso si provvederà ad opportuna integrazione alimentare.
Se il paziente è ancora in fase di accrescimento osseo e l’Osteocondrite è al condilo femorale mediale, l’aspettativa di guarigione è molto alta se si seguono le indicazioni del medico. Nei pazienti adulti invece, la non completa guarigione e la possibilità di evoluzione in Artrosi precoce sono molto alte.
MZ