Nella maggior parte dei casi e’ Fisiologico: necessita solo di essere seguito nel tempo. Raramente l’indicazione e’ chirurgica.
Il Piede Piatto Infantile è frequentemente causa di consulto dell’ortopedico da parte dei genitori. Il termine “Piede Piatto” indica un appiattimento dell’arco plantare che, nella sua parte interna, non si sviluppa in altezza ma rimane schiacciato al terreno, determinando un allargamento dell’area di contatto del piede con il suolo.
I motivi per i quali ciò avviene, sono molteplici. Ruolo dell’Ortopedico è proprio quello di identificare le cause che generano il piede piatto fornire il consiglio più adatto al suo trattamento (se di trattamento ce ne fosse bisogno). Spesso, al piede piatto, si associa il Valgismo del Calcagno (nel quale la parte posteriore del piede ha una classica postura in caduta dell’astragalo all’interno con scivolamento esterno del calcagno; il piede quindi appare completamente “spiattellato” al suolo con caduta della parte interna dell’arco plantare.
Esistono due grandi categorie di Piede Piatto: quello Idiopatico (di gran lunga il più frequente, nel quale causa è sostanzialmente sconosciuta) e quello Secondario (a problematiche varie: fusioni ossee del tarso, esiti di trauma, problematiche neurologiche).
Il Piede Piatto è quasi sempre Fisiologico (elastico, correggibile, è una variante fisiologica comune durante la fase di accrescimento, presente senza conseguenze in oltre il 15% della popolazione adulta, non si associa a dolore), a volte Patologico (rigido e difficilmente correggibile, dolente, persistente, spesso necessita di un trattamento chirurgico).
Il Piede Piatto Fisiologico deve essere tale nella prima infanzia. Vale a dire che i bambini sani devono avere il piede piatto; ciò è dovuto sia al maggior pannicolo adiposo presente a livello della volta plantare nei primi anni di vita, sia al fatto che i muscoli cavisti del piede devono ancora acquisire la loro tonicità. Il Piede Piatto Fisiologico è spesso presente anche in altri membri del nucleo familiare- è aggravato dall’obesità e dalla lassità articolare (anche quest’ultima spesso fisiologica nella prima infanzia).
Nei casi di Piede Piatto Fisiologico rimane dibattuto l’utilizzo dei plantari e delle calzature ortopediche, il cui unico ruolo comprovato è quello di rasserenare i genitori ma anche minare l’amor proprio e l’autostima del piccolo paziente. D’altra parte, un corretto stile di vita, il controllo del peso corporeo e una appropriata ginnastica plantare propriocettivita possono giocare un ruolo fondamentale in questa fase della crescita. Il controllo ortopedico periodico è consigliato.
Caratteristica fondamentale del Piede Piatto Fisiologico è di essere Asintomatico, cioè di non causare dolore. Quando il piede piatto provoca anche un sia pur minimo disconforto, viene detto Sintomatico. Questi sono i casi che richiamano l’attenzione dell’Ortopedico, il quale inizialmente deve escludere cause secondarie legate al piattismo, attraverso l’esame clinico e -se necessario- radiografico. In caso di Piede Piatto Sintomatico il plantare trova un ruolo come “analgesico” alleviando il dolore specie dopo sovraccarico prolungato, anche se non ha alcun potere di modificare l’assetto della volta plantare.
Le forme gravi di Piede Piatto Idiopatico Sintomatico, persistenti oltre i 9-10 anni d’età -eventualmente associate a Retropiede Valgo, a contrattura del Tendine d’Achille, a presenza di Osso Scafoide Accessorio- possono essere trattate chirurgicamente, non tanto per soddisfare un problema estetico (spesso patito dai familiari più che dal piccolo paziente) quanto per trattare il dolore e prevenire possibili evoluzioni artrosiche nell’età adulta, legate all’instaurarsi di una dinamica del passo non corretta perché “aggiustata” come risposta a una dolenzia costante quando le strutture del piede sono sollecitate anche con la semplice deambulazione o durante l’attività sportiva.
Il Piede Piatto Idiopatico Sintomatico può essere trattato chirurgicamente – preferibilmente tra i 9 e i 12 anni d’età – mediante una chirurgia mini-invasiva rispettosa dell’osso in fase di accrescimento, recentemente “modernizzata” mediante l’uso di dispositivi impiantabili riassorbibili che non necessitano di un secondo intervento per la loro rimozione.
Il Piede Piatto Secondario deve essere attentamente studiato per ricercarne le cause che lo hanno prodotto e se necessario, trattato chirurgicamente con l’obiettivo primario di rimuovere quelle cause stesse che lo hanno generato.
Il Piede Piatto Idiopatico non grave e Asintomatico non necessita di alcun trattamento (sia ortesico che tantomeno chirurgico), un controllo evolutivo rimane comunque consigliato, così come la rassicurazione ai genitori sulla “normalità” del piede del proprio figlio.