Una forma frequente di Torcicollo del lattante. Il trattamento è quasi sempre non chirurgico ma bisogna essere sicuri della sua diagnosi.
Esistono diversi tipi di Torcicollo sia nel bambino che nell’adulto; sono tutti caratterizzati da una anomala e incoercibile postura del collo ma possono avere origini e gravità diverse. Il loro trattamento, così come le aspettative di guarigione, variano notevolmente da tipo a tipo di Torcicollo.
Il Torcicollo Miogeno è tipico del lattante, secondo le statistiche ne sono affetti dallo 0,2 al 3% dei nati vivi. Nel torcicollo Miogeno, Il piccolo mantiene il capo piegato da un lato e lo sguardo rivolto lievemente verso l’alto dal lato opposto. Il Torcicollo Miogeno può essere presente alla nascita o svilupparsi nelle settimane successive sino a farsi notare verso il primo o secondo mese di età. Nel Torcicollo Miogeno, il muscolo che si trova al lato del collo (lo Stero-Cleido-Mastoideo) risulta contratto; spesso presenta come una tumefazione o un cordone duro nel suo contesto. A volte può essere presente anche una moderata asimmetria con schiacciamento del capo (detta Plagiocefalia). Tutto ciò spinge i genitori a consultare il Pediatra di riferimento e successivamente l’Ortopedico.
La diagnosi si esegue con la vista medica e la raccolta dell’anamnesi (cioè le informazioni mediche riguardanti il paziente). L’Ecografia è indicata per confermare l’ipotesi diagnostica e soprattutto per distinguere il Torcicollo Miogeno da altre forme di Torcicollo. Differenziare infatti il Torcicollo Miogeno da altre forme di Torcicollo è molto importante perché, cambiando le cause del Torcicollo, cambia anche il suo trattamento. Possiamo infatti avere Torcicolli di diversa natura: legati a traumi del rachide cervicale (con o senza fratture vertebrali), a fratture della clavicola, ad anomalie congenite delle vertebre cervicali (cosiddetta emivertebra), a cause tumorali, infettive, neurologiche e persino a forme di strabismo oculare.
Per la maggior parte dei bambini affetti da Torcicollo Miogeno, esercizi di stretching muscolare (dello Stero-Cleido-Mastoideo) – associando stimoli acustici e visivi che impongano al piccolo la rotazione del capo dal lato opposto – sono sufficienti a fare regredire il Torcicollo Miogeno (assieme all’eventuale tumefazione muscolare ad esso associato e alla deformità del cranio) nell’arco di alcuni mesi, risolvendo coì definitivamente il problema. In casi rari il Torcicollo Miogeno può persistere senza segni di miglioramento; all’età di 4 anni, sarà quindi il caso di intervenire chirurgicamente.
E’ infine importantissimo segnalare l’alta percentuale di casi in cui vi è associazione tra Torcicollo Miogeno e Displasia Congenita dell’Anca. Ciò significa che una diagnosi di Torcicollo Miogeno impone sempre un controllo clinico (ovvero una visita approfondita) ed Ecografico delle Anche.
MZ